Grazie, Francesco
Papa della misericordia
Il Vescovo, mons. Giuseppe Giuliano, e la comunità cristiana di Lucera-Troia partecipano al rendimento di grazie della Chiesa intera per la persona e il ministero di Papa FRANCESCO.
Ne invocano la benedizione dal cielo e lo affidano al Dio della verità e della pace a cui ha generosamente dedicato i suoi giorni terreni.
Città del Vaticano – «La misericordia di Dio è la nostra liberazione e la nostra felicità. Noi viviamo di misericordia e non ci possiamo permettere di stare senza misericordia: è l’aria da respirare. Siamo troppo poveri per porre le condizioni, abbiamo bisogno di perdonare, perché abbiamo bisogno di essere perdonati». Se c’è un messaggio che più di ogni altro ha caratterizzato il pontificato di Francesco e che è destinato a rimanere, è quello della misericordia. Il Papa ci ha lasciato improvvisamente il 21 aprile, dopo aver dato l’ultima benedizione Urbi et Orbi nel giorno di Pasqua dalla Loggia centrale della basilica di San Pietro, dopo aver fatto l’ultimo giro tra la folla, per benedire e salutare.
Tanti sono stati i temi affrontati dal primo Pontefice argentino nella storia della Chiesa, in particolare l’attenzione verso i poveri, la fratellanza, la cura della Casa comune, il no deciso e incondizionato alla guerra. Ma il cuore del suo messaggio, quello che certamente ha fatto più breccia, è il richiamo evangelico alla misericordia. A quella vicinanza e tenerezza di Dio verso chi si riconosce bisognoso del suo aiuto. La misericordia come «l’aria da respirare», cioè ciò di cui abbiamo più necessità, senza la quale sarebbe impossibile vivere.