Guerra e pace sono le parole che al giorno di oggi sono sulla bocca delle persone di tutto il mondo. Una guerra, voluta dalla Russia e dal suo Presidente contro il popolo ucraino, combattuta dai propri soldati in piena violazione dei diritti umani internazionali ed una pace verso cui sono rivolti gli accorati appelli non solo del popolo ucraino ma anche e soprattutto da tutte le Nazioni e dallo stesso Santo Pontefice. Vladimir Vladimirovic Putin, ex militare ed ex funzionario del KGB russo, presidente della Federazione Russa dal maggio del 2012, al suo quarto mandato, uomo privo di umanità verso i bambini, gli anziani, i deboli, verso insomma l’essere umano in genere.
Chi non ricorda quel famoso romanzo storico dal titolo “Guerra e Pace” di Tolstoj scritto fra il 1865 ed il 1869?
Chi lo ha letto ricorda sicuramente di essersi reso conto che per l’autore la guerra era il “mondo storico” mentre la pace il “mondo umano”. Quel mondo umano che attrasse Tolstoj perché convinto che ogni uomo di ieri, di oggi, di domani valesse sempre un altro uomo. Un modo come un altro per trovare un alibi al fine di esplorare i lati più oscuri e profondi dell’animo umano che, a suo dire, nasconde sempre un lato più o meno oscuro. Del resto se non fosse così come non ricordare le conseguenze in termini di morti e di ricostruzione dopo l’ultimo conflitto mondiale?
La guerra in Ucraina non può non avere inevitabili conseguenze sulle coscienze di coloro che l’hanno voluta e caldeggiata. Una guerra che alla fine produrrà indubbie conseguenze economiche e geopolitiche che investiranno l’intero continente, basti guardare all’aumento delle materie prime, all’aumento di benzina e gasolio. Vi sarà un aumento della spesa pubblica legato al processo del riarmo sia per gli aiuti che dovranno essere inevitabilmente forniti alla popolazione non solo ucraina ma anche a quei paesi in via di sviluppo che andranno in crisi. A tutto ciò si aggiungeranno le conseguenze umane legate alle migliaia di morti innocenti quali bambini, anziani, donne. Il Santo Padre più volte ha ribadito e ricordato che siamo una sola umanità che ha in comune la responsabilità del bene e del rispetto dei diritti umani dell’intero mondo vivente. Bisognerebbe sostenere sempre e comunque la pace poiché è folle adoperarsi invece per l’annientamento degli esseri umani. Bisogna quindi in ogni modo e con ogni mezzo far cessare al più presto questa guerra qualsiasi sia il motivo o lo sfondo politico che l’ha fatta iniziare. La guerra infatti consiste sempre e solo nella uccisione di innocenti e nella devastazione di intere meravigliose aree geografiche, segni dell’opera dell’uomo. Ogni essere umano ha il diritto alla vita, alla dignità, all’amore e non vi deve essere al mondo nulla e nessuno in grado di scalfire tali diritti. Ecco perché bisogna bandire la guerra perché essa è sempre un crimine contro la umanità. L’Europa ed il mondo intero avrebbe dovuto e dovrebbe ergersi a giudice e condannare l’operato di un individuo come Putin che sotto il suo mandato politico è stato in grado di portare il suo popolo verso un progressivo e graduale arretramento dell’ideale democratico anche attraverso il perseguire critici, attivisti, politici, giornalisti a volte torturati e/o assassinati pur di raggiungere l’obiettivo di limitare al massimo la libertà di espressione e di pensiero. Allora cosa si dovrebbe fare? Bisognerebbe da qualsiasi parte del mondo creare adeguate difese delle vite umane, bisognerebbe agire su quegli organismi mondiali quali ONU e NATO che dovrebbero e devono garantire la pace nel mondo perché la pace si può ottenere e mantenere solo con mezzi di pace in grado di giungere al disarmo,alla smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle culture. Bisogna insomma ricordare che in fondo tutti noi siamo una sola umanità che ha, per non distruggere il mondo, in comune la responsabilità del bene comune, della difesa dei fondamentali diritti umani,della difesa della vita dal suo inizio alla sua fine.
Ugo Squillace