Giubileo dei medici e degli operatori sanitari

Nel 300.mo anniversario della Fondazione della Parrocchia di San Gennarello in Ottaviano, l’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani) della diocesi di Nola ha risposto all’invito del Rev.do Parroco don Raffaele Rianna a vivere il Giubileo dei medici e degli operatori sanitari nella Chiesa che ha il privilegio di elargire il dono dell’indulgenza plenaria fino all’8 dicembre 2016, ricordando la splendente figura di San Giuseppe Moscati. Hanno organizzato e coordinato l’evento la dott. Rosa Catapano e la dott. Grazia Formisano dell’AMCI nolana presieduta dalla N.D. la dott. Nietta Carrella Del Piano.

In tale occasione la Comunità parrocchiale ha presentato l’ambulatorio della Caritas Parrocchiale dedicato a San Giuseppe Moscati.

Presenti il prof. Filippo Boscia, Presidente Nazionale dell’AMCI ed il vicepresidente dott. Giuseppe Battimelli. La moderazione è stata del sottoscritto che, dopo il saluto introduttivo, ha ceduto la parola all’avv. Luca Capasso, Sindaco di Ottaviano, che ha portato il saluto della città, accogliendo calorosamente tutti i convenuti. Poi è intervenuto il dott. Gennaro Rispoli che ci ha introdotti anche visivamente nel museo sanitario dell’architettonico Ospedale degli Incurabili di Napoli e nelle stanze del Prof. Giuseppe Moscati.    Infine la parola al Prof. Filippo Boscia che magistralmente ha delineato l’essenziale della figura del grande Santo Medico. L’impegno di tutti noi- ha detto il prof. Boscia-  si svolge nel quotidiano sacrificio alimentato dalla preghiera, la preghiera silenziosa degli ammalati. E’ dalla loro speranza che emerge la forza e la grandezza della fede.

La nostra attenzione verso la fragilità – ha continuato il Presidente- è curata nelle cattedrali della sofferenza: gli ospedali. Lì si compiono i più importanti gesti ed avvenimenti della nostra vita. Si nasce, si cura, si muore. Lì noi medici siamo le braccia caritative di Dio, di solidarietà e di sussidiarietà per l’uomo sofferente. Il dolore è il grido dell’anima- ha aggiunto ancora- e non la scienza ma l’amore salveranno il mondo, come diceva Moscati. Dobbiamo spogliarci del nostro “carrierismo” e far sì che l’ospedale non sia stabilimento di cure, ma deve ridiventare ospitale ed accogliente per la cura dei malati, con compassione. Gli ospedali devono ridiventare luoghi di vita, di speranza, luoghi sacri dove ci si prende cura delle fragilità. Ha concluso dicendo: “Un cammino illuminato dalla fede e dalla carità deve svegliare le nostre comunità organizzandole contro l’indifferenza”.

San Giuseppe Moscati è stato presente in mezzo a noi, come uomo di misericordia, anche attraverso le sue reliquie venerate e baciate dai fedeli. Egli è stato testimone credente e credibile della Misericordia di Dio. Dio non ha mani, ha solo le nostre mani, i nostri piedi, la nostra bocca, la nostra mente, il nostro cuore, per fare il suo lavoro oggi. Il prof. Moscati è stato docile alla Parola, libero nell’accoglierla, intelligente nel servire.

Misericordia: le nostre miserie nel cuore di Dio. Il cuore di Dio ha pietà di noi. Il cuore di Dio per noi miseri. La com-passione di Dio, il patire di Dio con noi, è la virtù attiva che Dio ci offre per combattere la nostra miseria, per andare incontro ad ogni uomo e per risollevarlo. Il Signore ci ha offerto la sua immagine plastica, il Buon Samaritano che si sporca le mani nella storia per coniugare giustizia e misericordia, per cambiare il mondo.

San Giuseppe Moscati è uomo di misericordia e con la sua vita ha di-mostrato che l’uomo può essere Immagine di Dio, “si officium suum sciat”, se conosce, se sa il suo compito, se svolge il servizio al quale è chiamato. E nella misericordia l’uomo misericordioso è assimilato nel cuore di Dio se vede con gli occhi di Dio.

Il nocciolo dell’agire e dell’essere è l’Amore. San Giuseppe Moscati è misericordioso nell’amore, come il Padre. San Giuseppe Moscati Uomo di Dio assimilato a Dio, perché scorge i semi di Dio nel cuore della storia.

Siamo certi che San Giuseppe Moscati continua dal Paradiso ad accompagnarci nella vita di tutti i giorni vivendo la dolce realtà della Comunione dei Santi: l’incontro reale dello spirito che unisce la Gerusalemme terrena con la Gerusalemme Celeste.

Dopo queste attente ed acute riflessioni ha celebrato l’Eucarestia S.E. mons. Giuseppe Giuliano, Vescovo eletto e designato quale Pastore della Chiesa di Lucera Troia. Tra l’altro mons. Giuliano ha detto: “Nel fare memoria di San Giuseppe Moscati, vogliamo pregare per gli ammalati, ma anche per i medici e gli operatori sanitari. Si parla molto dei medici quando sbagliano, si parla poco di quella schiera di medici che vivono quotidianamente, con passione e competenza, il loro servizio in favore degli ammalati, dei deboli, dei sofferenti. Vogliamo riconoscere le nostre fragilità, perché il Signore lenisca le nostre sofferenze e guarisca dalle malattie del corpo e dello spirito chi ne è affetto”.

Dopo la Santa Messa mons. Giuliano ha benedetto le sale del Centro Caritas, dove le persone si sono poi intrattenute per vivere insieme un momento di dolci degustazioni preparate per l’occasione.

                                                                                                                            Antonio Falcone