Veniamo dall’esperienza di una pandemia e abbiamo purtroppo sperimentato, a volte in maniera negativa sulla nostra pelle, quanto sia importante l’assistenza domiciliare, intesa proprio come rete di prestazioni dove i soggetti coinvolti sono tanti. Non esiste solo l’assistenza sanitaria, in primis prestata dal medico che ne ha diretta responsabilità e dall’infermiere da lui diretto, ma vi sono anche il volontario e la famiglia che va seguita, consigliata e affiancata anche nei bisogni più semplici ed essenziali per il paziente.
Certo è che l’assistenza spirituale (ci viene in mente il sacerdote per un cattolico) ha un ruolo importante, essenziale e imprescindibile dalla qualità di vita, perché lo spirito del malato va curato e sostenuto nella sofferenza, dove, sì, le persone che gli stanno vicino sono la cura più efficace, ma la presenza dell’elemento soprannaturale unito alla preghiera, porta di sicuro (studi scientifici lo dimostrano) ad un innalzamento della soglia del dolore fisico, oltre al miglioramento della qualità di vita del paziente.