I Medici Cattolici Italiani si sono riuniti in Assemblea Nazionale, in Assisi dal 20 al 22 ottobre 2023, al fine di programmare le attività delle Sezioni per il nuovo anno associativo. L’Ufficio di Presidenza, per una riflessione di riferimento, finalizzata al necessario aggiornamento della vocazione e missione dell’AMCI nella società contemporanea, ha proposto il tema “SANITA’, TECNOLOGIE, UMANITA’”, contenuti ciascuno e tutti, che incidono in modo significativo sul modello di medicina e, quindi, sulle connesse professioni sanitarie nel loro impegno a difendere e promuovere la salute dei cittadini. Circa il primo tema, si deve rilevare una condizione di crisi della nostra capacità sanitaria di risposta ai bisogni dei cittadini: se il PIL rimane il punto di riferimento a cui le attese di consumo di una collettività vengono ancorate, va ricordato che l’Italia nel 2019 investiva nella tutela pubblica della salute il 6,4% del PIL (meno di noi in Europa solo Portogallo, Grecia e Irlanda), mentre Germania e Francia, investivano rispettivamente il 9,8% e il 9,3%. Anche scontando i diversi livelli di reddito, era difficile immaginare che il nostro sistema potesse offrire livelli di ampiezza, quantità e qualità di servizi e, in ultima analisi, di copertura dei bisogni paragonabili a tali Paesi.
Per chiarire meglio la situazione è opportuno ricordare come intorno al 2010 l’Italia aveva raggiunto il suo massimo storico a circa il 7%, per poi declinare costantemente.Infatti, il Documento di Economia e Finanza licenziato nell’aprile del 2022 descrive uno scenario che prevede al 2025 una spesa sanitaria pubblica inferiore a quella attuale e attestata al 6,2% del PIL, anche se, conforta il dato di una crescita in Italia del PIL superiore ai paesi europei. A tale condizione di grande preoccupazione si aggiunge la consistente carenza degli organici sanitari, non sperimentata nel passato, in particolare per i medici che lasciano il servizio pubblico, non più attrattivo e significativamente più oneroso, e per i giovani che, per i meccanismi di selezione spesso astrusi, non riescono ad accedere alle Scuole di Specializzazione (quest’anno oltre 6000 borse non sono state assegnate). Ancora, il ricorso crescente e spesso obbligato dei cittadini ai servizi sanitari privati, quando non trovano le necessarie risposte dal servizio pubblico, ha determinato quella situazione, che con termine efficace è stata chiamata la “sanità diseguale”, a sottolineare che solo le fasce più abbienti finiscono con l’avere accesso tempestivo ed efficiente alle cure.
L’AMCI in molte occasioni ha fatto sentire la propria voce per richiamare le Istituzioni ad un più forte impegno economico e politico, pena il rischio dello smantellamento progressivo di un modello sanitario che si è voluto universalistico e personalista. Riguardo al secondo contenuto l’Assemblea ha ascoltato con attenzione e interesse la Lettura della Prof.ssa Benedetta Giovanola sul tema “Etica, innovazione, intelligenza artificiale e salute: un approccio centrato sulla persona”. Nella relazione sono emerse le grandi possibilità che sono messe a disposizione dei medici dal progresso delle tecnologie, ma anche la preoccupazione che esse non assumano un ruolo sostitutivo della attività assistenziale, con il rischio della perdita relazionale tra medico e malato. Nell’epoca contemporanea, infatti, caratterizzata da stupefacenti miglioramenti delle capacità della medicina, il ruolo del medico appare in qualche misura mutato. In particolare, pure essendo rilevanti preparazione tecnica e conoscenze in grado di elaborare rapidamente una diagnosi, questo compito potrà nel futuro essere svolto, inmodo estremamente preciso, anche in modalità migliorative, dalle intelligenze parallele e dalla manualità robotica. Per contro il rapido avanzare di macchinari molto sofisticati può togliere al paziente ed al medico i canali diretti di comunicazione e la possibilità di provare reciproci sentimenti di compassione e di sostegno, utili sia a superare la crisi umana connessa alla malattia, sia ad affrontare la prospettiva della morte.
Il contenuto della tecnologia, allora, investe direttamente quello della umanità della medicina. Occorre, però, essere fiduciosi quando si consideri che ogni attività umana, che comporti un più completo sviluppo della realtà creaturale, realizza un avvicinamento sempre più preciso alla somiglianza dell’uomo con Dio. Allora il medico, liberato da una parte importante del suo lavoro connesso al percorso diagnostico e terapeutico, grazie alla intelligenza artificiale, troverà più tempo per la relazione colloquiale con il malato.
Al termine della propria Assemblea Nazionale, l’AMCI, al fine di affrontare le tante sfide di carattere sanitario, politico, sociale ed economico nelle quali i medici quotidianamente devono confrontarsi, ritiene necessaria la costituzione di un Centro Studi da costituire con le tante eccellenze, professionali e culturali, presenti tra i propri iscritti.
La Presidenza e il coordinamento del Centro Studi è stata affidata al Prof. Vincenzo
Defilippis, nostro rappresentante in Europa e Presidente della Federazione Europea dei Medici Cattolici.
Documento Conclusivo Assemblea Nazionale AMCI
Lettera Segretario Nazionale