La Tessitura del Mondo di Papa Francesco

Dialogo a più voci con i grandi protagonisti della cultura sul racconto come via di salvezza

Presentato, lo scorso 15 dicembre, presso la Basilica Concattedrale Santa Maria Maggiore in Barletta,  il libro Papa Francesco, la tessitura del mondo, a cura di Andrea Monda, Direttore de L’Osservatore Romano. L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Barletta e dall’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie in collaborazione con l’Associazione.

Medici Cattolici Italiani e con la Caritas. Oronzo Cilli, assessore alla Cultura di Barletta e Riccardo Losappio Direttore dell’Ufficio Cultura e Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie hanno dialogato col noto giornalista sui molteplici messaggi del libro. Alla presentazione hanno partecipato il prof. Filippo Maria Boscia, Presidente AMCI e il dott. Lorenzo Chieppa, Responsabile Caritas della zona pastorale di Barletta.Il mondo – afferma il Papa –  è un tessuto e le storie che gli uomini raccontano sono i fili di questo tessuto messo sempre a dura prova. Per intrecciare di nuovo forti legami è quindi necessario che questi animali narranti che sono gli uomini riprendano a frequentare l’antica arte del racconto. Partendo da questo messaggio di Papa Francesco del 2020 per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, 43 grandi scrittori, artisti, giornalisti, teologi, saggisti e intellettuali internazionali tra i quali Edna O’Brien, Donna Tartt, Marilynne Robinson, Renzo Piano, Nicola Lagioia, Sandro Veronesi, Francesco De Gregori, David Mamet, Colum McCann, Daniel Mendelsohn, si sono confrontati sull’importanza di raccontare storie per unire le persone in un tempo di crisi e di divisioni. Le loro riflessioni sono confluite appunto nel libro Papa Francesco, la tessitura del mondo. Tutti hanno letto il testo del Papa e hanno voluto contribuire con la loro riflessione a creare, appunto, un intreccio, un tessuto più ampio e variegato che arricchisse il testo originale – spiega – Andrea Monda nell’introduzione. Nel suo intervento ha sottolineato come oggi c’è estremo bisogno, di tessitori, capaci di ricucire gli strappi che lacerano le relazioni personali e quindi il “tessuto” sociale. Negli ultimi decenni la nostra società contemporanea è stata  definita spesso come “nichilista”, una parola che viene da nihil, “niente”, ma nihil a sua volta viene da “ne-hilum”, cioè senza filo. Abbiamo perso il filo, tutto è sfilacciato, sconnesso, ma nulla è perduto: se ci sforziamo a riallacciare i legami tra le generazioni, la storia degli uomini, potrà ripartire, espandersi e riprendere vita. La ripresa è urgente per rinforzare le identità oggi smarrite, sia quelle personali che quelle comunitarie. Un popolo ha bisogno di una narrazione, affinchè le generazioni si parlino e raccontino reciprocamente le proprie storie. Il libro si presenta come dialettica delle idee e delle emozioni in grado di “ritessere” una trama più solida delle relazioni umane.Viviamo una stagione carica di rischi e incertezze, di degrado delle parole,di dominio crescente delle fake news  in una vera e propria “Babele infinita del web”. Tramonta il  giudizio critico e, di conseguenza, serve recuperare il rigore etico della parola contro i girotondi delle chiacchiere come suggerisce Massimo Recalcati. Serve insistere sulla qualità della scrittura, dell’uso denso e pertinente delle parole stesse. Bisogna tornare, allora, a quella “tessitura del mondo” suggerita da Papa Francesco per ridare spazio ai valori spirituali per una ricostruzione economica e sociale più “giusta” e “sostenibile”. La sintesi sta in un giudizio di Donna Tartt: “Le storie che raccontiamo e ri-raccontiamo e che tramandiamo gli uni agli altri sono tende sotto le quali riunirsi, vessilli da seguire in battaglia, funi indistruttibili per collegare i vivi e i morti, e l’intreccio di queste vaste trame attraverso i secoli e le culture ci lega fortemente gli uni agli altri e alla storia, guidandoci attraverso le generazioni”. Ancora una volta, si riconferma il legame tra memoria e futuro, ricostruzione delle radici e scrittura delle nuove mappe secondo cui rintracciare prospettive e valori di un avvenire migliore.

Filippo Boscia, Presidente Nazionale Ass. Medici Cattolici italiani, ha evidenziato come il racconto delle storie va inteso come attività squisitamente di importanza cruciale e vitale, soprattutto in un tempo di crisi, di disattenzione e di divisione.Ogni storia origina da un racconto; il racconto snoda fili di una trama, che intrecciandosi opportunamente fra loro, costituiscono la tessitura di identità, oggi smarrite, isolate, spesso scollate fra loro, perché quasi mai le storie personali e quelle comunitarie si incontrano.È estremamente necessario questo racconto di storie, affinchè i fili esili, ma preziosi di tessitura non siano spezzati.

Lorenzo Chieppa, Responsabile Caritas della zona pastorale di Barletta, ha sottolineato le molteplici storie di donne e uomini semplici. Il riferimento è chiaramente palese per chi in questo periodo ha pensato di realizzare con le proprie mani coperte ad uncinetto da inviare nei posti freddi dove si sta svolgendo il conflitto ucraino. Storie da racconatre, meritando tutto il nostro plauso.

L’evento culturale è terminato con le conclusioni di S.E. Mons. Leonardo D’Ascenzo Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, il quale ha evidenziato come la Sacra Scrittura è una storia di storie, con un Dio che è creatore e nello stesso tempo narratore, ma anche figura centrale di un racconto  attraverso cui lo conosciamo.

Francesca Leone

 

La Tessitura del Mondo di Papa Francesco